Tomoko nasce nel 1961 in Giappone, nei dintorni della città portuale di Fukuoka, 1100 chilometri a sud-ovest di Tokyo, da una famiglia della media borghesia di religione buddista.
Il padre, ex militare sopravvissuto alla guerra, ha ritrovato il suo impegno nella rinascente industria locale delle costruzioni navali, la madre si occupa della casa e dell’educazione dei figli. Tomoko, ragazza irrequieta e insofferente nei confronti di ciò che la tradizione ancora suggerisce per le giovani giapponesi, s’allontana dalla famiglia per non rientrarvi più appena raggiunta la maggiore età.
Approfittando, nel 1979, dell’ammissione delle donne al servizio militare, è una delle 55 ragazze che ottengono di entrare nell’areonautica; forse spera in un’evasione ancora più sconfinata di quella che le aveva fatto sognare il mare, di volare nell’azzurro di un cielo senza orizzonti, di sfuggire una volta per tutte alle convenzioni altrui, d’essere padrona del proprio destino.
Ambirebbe a diventare pilota di caccia, ma la rigida struttura militare nipponica non lo prevede; dovrà accontentarsi di fare la motorista, ma il contatto con quel mondo avventuroso la segna per sempre: l’angustia della casa non farà più per lei, da quel momento ogni compromesso cui dovrà ancora adattarsi rappresenterà soltanto un ostacolo da superare sulla via dell’indipendenza e della libertà.
Cosi succede che nè il matrimonio, nè i dieci anni di macerazione vissuti tra le viscosità degli affetti e dei doveri familiari riescano a reprimere in lei il richiamo del mondo fluttuante, non quello pittorico della tradizione, ma quello vero fatto di genti diverse, di paesi sconosciuti, di culture ignorate, di quell’universo in movimento sul quale lei non può più fare a meno di salire. E infatti abbandona per la seconda volta la casa e, insieme ad essa, il Giappone, sale su un aereo con una ventiquattrore, e se ne va.
E’ forse il fascino che esercita su di lei un popolo per secoli vagante sulla terra che, nel 1997, la fa fermare in Israele? Non si sa, nè lei se lo spiega, ma è là, nei due anni che frequenta la scuola d’arte di Tel Hai, che scopre la facoltà di esprimersi con i segni e i colori, anzi, di farlo come se il dono naturale della pittura lo avesse posseduto da sempre e si fosse trattato soltanto di scoprirlo dentro di sè. Da allora per la sua creatività non c’è stato riposo, nè sollievo per la frenesia produttiva che la vede indifferente al passare delle ore, del giorno, della notte, e non cessa se non quando la mano cede e la testa reclina sul petto.
Dal 2002 Tomoko vive in Italia ed ha intenzione di restarci.
LE DATE
Tomoko nasce a Fukuoka nell’isola di Kiusciu in Giappone il 20 giugno 1961.
– 1979, terminate le scuole superiori, Tomoko entra in Aeronautica.
– 1979/1981 frequenta la scuola militare nella base di Iruma (Tokio).
– 1994 si dedica allo studio della psicologia presso un istituto specializzato di Fukuma.
– 1997 si trasferisce in Israele.
– 1997/1999 frequenta la scuola d’arte di Tel Hai, ai confini con il Libano.
– 1999 si sposta dal Tel Hai a Tel Aviv.
– 2002 a Tel Aviv incontra Roberto Fait e con lui si trasferisce a Milano dove si sposano.
– 2005/2006 espone a Roma in due personali.
– 2009 espone a Milano in una collettiva.
– Nel 2009 Tomoko viene inserita tra le 100 donne protagoniste della storia contemporanea di Milano nel 2° volume dell’opera “Le Protagoniste – le donne che fanno l’Italia” edito da Comedit con il Patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero delle Pari Opportunità e del Comune di Milano.
– 2012 espone a Latina in una personale e in una collettiva.
– 2013 espone a Latina in una collettiva.
– 2014 espone a Roma in una personale con il Patrocinio dell’Istituto di Cultura Giapponese
-2014 espone a Venezia in “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi.
-2014 espone al “Carrousel du Musèe du Louvre Paris”.
-2014 espone alla Triennale di Arti Visive di Roma – Chiostro del Bramante.
-2014 espone a Barcellona Casa Battlò.
-2015 espone al Castello di Lispida-Monselice
-2015 espone a Roma in una personale con il Patrocinio dell’Associazione Italiana di Architettura e Critica e con la presentazione della “Tomoko Art Collection”.
-2016 Tomoko Fait viene selezionata per esporre al Salon d’Automne 2016 il suo dipinto “Amazzonia”.
-2018 espone il suo quadro “Les Abimes” alla 228ma edizione del “Le Salon des Artistes Francais” al Grand Palais di Parigi.
-2019 è invitata ad esporre il suo quadro “La Genese” alla 229ma edizione del “Salon des Artistes Francais” al Grand Palais a Parigi.
-2019 è invitata ad esporre il suo quadro “Rêve dans l’Entropie” al “Salon d’Automne” a Parigi.
-2020 è invitata ad esporre il suo quadro “Rêve dans l’Entropie” alla 230a edizione del “Salon des Artistes Français” al Grand Palais a Parigi.
-2020 è selezionata per esporre la sua opera “La sirène et sa solitude” al “Salon d’Automne 2020”.
-2021 è invitata ad esporre l’opera “Menace a la vie” al “Salon d’Automne 2021”.
-2022 è invitata ad esporre l’opera “Spira les dans bleu” al “Salon d’Automne 2022”.
-2023- A seguito della malattia e del decesso del marito, Roberto Fait avvenuta nel 2022, dopo un periodo di pausa riprende a dipingere.
-2024 Mostra bipersonale con Ruggiero Lenci. Giappone e Italia, pittura e scultura”.
Al Museo Vennino Crocetti, Roma.
A cura di Umberto Vattani, Presidente della Fondazione Italo-Giapponese e Rettore dell’Università Internazionale di Venezia.
ndr. Le riproduzioni delle opere di Tomoko sono depositate presso un notaio e coperte da Copyright.